Vi siete mai chiesti che fine abbiano fatto gli artisti delle vecchie edizioni dell’Eurovision Song Contest?
In questa rubrica di #EuroRewind cercheremo di aggiornarvi sulle carriere, gli scivoloni e i cambi di vita dei finalisti delle passate edizioni.
L’Eurovision 2012 è stata un’edizione iconica, che ha segnato uno spartiacque tra le vecchie edizioni e l’Eurovision dell’era moderna.
In questo articolo scopriamo che ne è stato dei finalisti dell’Eurovision 2012.
La hit immortale “Euphoria”

La svedese di origini marocchine Loreen ci ha donato una hit immortale, diventata un vero e proprio simbolo dell’Eurovision dell’era moderna. La canzone “Euphoria” è conosciuta anche da chi non ha mai visto l’Eurovision o che nel 2012 era ancora troppo piccolo per ricordarselo.
Inutile dire che la canzone divenne una hit numero uno in tantissimi paesi europei ed è diventata una sorta di inno per i fan dell’Eurovision. Per molti siti eurovisivi e sondaggi online è considerata la canzone migliore dell’ultimo decennio.
Nel frattempo Loreen è cresciuta, ha cambiato look e stile musicale avvicinandosi alla musica sperimentale ed elettronica. La vediamo nel video in un’esibizione di pochi giorni fa per il magazine Elle trasmesso dalla tv svedese.
Non solo musica: Loreen si è sempre distinta per il suo sostegno alle lotte contro la violazione dei diritti umani. Già nel 2012 a Baku aveva incontrato un gruppo di attivisti.
Nello stesso anno, durante un tour in Bielorussia, aveva incontrato la moglie di un prigioniero politico condannato alla pena di morte. L’esperienza la portò a sottoscrivere una petizione per l’abolizione della pena capitale nel paese (purtroppo ancora esistente) esponendosi a un possibile arresto e/o blocco di ingresso nel paese.
È stata ambasciatrice del Comitato Svedese per l’Afghanistan, impegnandosi in programmi a favore di scuole ed istruzione per i bambini svantaggiati del paese. Per il suo impegno ha ricevuto per due volte il Crystal Globe ed è una sostenitrice del WCP, il più grande programma a sostegno dei diritti dei bambini.
Le vincitrici morali dell’Eurovision 2012

Le nonnine russe Buranovskiye Babushki sono diventate un cult nella storia dell’Eurovision. La loro tenerezza e la loro canzone “Party for Everybody”, un misto tra canto tradizionale delle zone degli Urali e musica pop, ci hanno fatto innamorare di loro.
Nonostante gli scetticismi di quell’anno, le nonnine arrivarono ad un onorevole secondo posto. Purtroppo il gruppo ha perso due componenti: Elizaveta Zarbatova nel 2014 e Natalia Pugacheva nell’ottobre del 2019. Nonostante tutto, il gruppo continua ad esibirsi soprattutto nella loro località di origine, Buranovo, al quale destinarono gli introiti ottenuti con la partecipazione all’Eurovision, per la costruzione di una chiesa.
Pastora Soler e l’ascesa nel tempio delle artiste spagnole più famose

Pastora Soler è diventata una celebrità in Spagna. L’Eurovision 2012 è stato il trampolino di lancio di una luminosa carriera. Da allora ha pubblicato vari album, ha avuto due figli, ed è ancora sulla cresta dell’onda nel panorama musicale spagnolo.
Di recente ha duettato con Blàs Cantò, rappresentante della Spagna per l’Eurovision 2021, nel brano “Mi luz”.
Il cambio di look del lituano Donny Montell

A ricordare Donny Montell vi verrà in mente un ragazzo con buoni doti vocali, ma ancora immaturo e per certi versi impacciato sul palco. Da allora ha rappresentato per la seconda volta la Lituania all’Eurovision 2016 e riscuote discreto successo in patria.
Il talento c’è sempre, anche se Donny ha cambiato totalmente look e stile musicale rispetto allo stile portato agli Eurovision a cui ha partecipato. Ora ha un look da rapper, un misto tra Biondo di Amici e Ghemon, e crea un misto di musica pop/hip hop/elettronica.
La “rose in the wind” Angunn

Di certo Angunn non ha brillato all’Eurovision 2012, classificandosi ad un impietoso 22° posto per la Francia.
L’esperienza eurovisiva non è stata all’altezza di un’artista che ha segnato record su record come: l’essere l’artista asiatica più conosciuta al mondo; l’artista indonesiana che ha venduto più album al mondo; collaborazioni con i più grandi artisti internazionali come Pavarotti, Zucchero, Cèline Dion, Laurent Wolf, Enigma e tanti altri; una statua al Madame Tussauds (prima donna indonesiana ad averne una). Ha ricevuto, inoltre, anche le chiavi della città di Firenze dal sindaco Dario Nardella.
Angunn ha continuato ad incidere album, soprattutto in francese e per il mercato francofono; è stata giudice di vari talent come Indonesia’s got Talent, X factor e Britain’s Got Talent. Oltre alla dedizione alla musica, Angunn è coinvolta in numerosi progetto umanitari e ambientalisti, ed è stata ambasciatrice delle nazioni unite per ben 2 volte.
L’albanese Rona Nishliu

Rona Nishliu ci stupì per la sua potente voce e per la sua capigliatura stravagante.
Dopo aver conquistato il quinto posto e fissato il miglior risultato per il paese delle aquile (record ancora oggi imbattuto), la cantante ha continuato la carriera nel proprio paese. Ha fatto parte anche della giuria alla selezione nazionale francese del 2019 “Destination Eurovision”.

Rona si è concentrata particolarmente a promuovere la cultura e la musica del Kosovo, suo paese nativo.
Nel video sotto la canzone “Se vetëm zemra flet saktë”, contro la violenza di genere tra gli adolescenti. La canzone ha fatto parte di una campagna promossa dal “Centro sugli Studi di Genere del Kosovo” e finanziato dall’Unione Europea.
Oltre a essere promotrice della cultura musicale kosovara, Rona esegue concerti di beneficenza per raccogliere fondi per le persone bisognose. È anche un’attivista dell’Associazione Nazionale dell’Autismo in Kosovo.
La veterana Kaliopi

Kaliopi ha partecipato ben 2 volte all’Eurovision: la prima nel 2012, fermandosi al 13° posto, e la seconda nel 2016, non centrando però la finale.
Nonostante tutto, Kaliopi resta un’icona nel suo genere. Continua a tenere concerti e a dedicarsi alla musica. È stata anche giudice di “Macedonian Idol”.
Gli spagnoleggianti rumeni de i Mandinga

I Mandinga hanno rappresentato la Romania con il brano “Zaleilah”.
Il gruppo è attivo dal lontano 2002, e da allora ha cambiato ben 3 voci femminili. In origine Elena Gheorghe (19° posto all’Eurovision 2009) era la frontwoman del gruppo; dopo di lei dal 2006 al 2016 è arrivata Elena Ionescu. Dopo l’abbandono di quest’ultima si è aggiunta al gruppo la spagnola Barbara Isasi. Con Barbara si è confermato ancora di più il loro stile spagnoleggiante e vicino ai ritmi latini. Da qualche anno il gruppo pubblica tormentoni estivi in lingua spagnola.
Nel video la loro hit estiva della scorsa estate, “Provocador”. Canzone che inseriremo nella nostra playlist di Spotify? Probabilmente sì!
Gli altri finalisti dell’Eurovision 2012 (quasi tutti ancora musicalmente attivi nei propri paesi):
- Tooji (non attivo dal 2015) (Svezia)
- Engelbert Humperdinck (Regno Unito)
- Compact Disco (Ungheria)
- Soluna Samay (Danimarca)
- Kurt Calleja (Malta)
- Roman Lob (Germania)
- Greta Salòme e Jònsi (lui inattivo dall’Eurovision 2012) (Islanda)
- Jedward (Irlanda)
- Maya Sar (Bosnia & Erzegovina)
- Eleftheria Eleftheriou (Grecia)
- Ivi Adamou (Cipro)
- Gaitana (Ucraina)
- Pasha Parfeny (Moldavia)
- Nina Zilli (Italia)
- Can Bonomo (Turchia)
- Ott Lepland (Estonia)
- Sabina Babayeva (Azerbaigian)
- Željko Joksimović (Serbia)
Ci vediamo giovedì 7 maggio con un nuovo appunto di #EuroRewind con la puntata dell’Eurovision 2013!

Grazie ancora per seguirci con tanto affetto!!!