Il 18 marzo, poco meno di 7 settimane fa, l’EBU ha dovuto dare la brutta notizia: l’Eurovision Song Contest 2020 è annullato a causa della pandemia di COVID-19.
Dietro le quinte, la stessa EBU e le emittenti radiotelevisive olandesi NPO, NOS e AVROTROS hanno rapidamente preso provvedimenti per trovare un’alternativa, desiderosi di mantenere accesa la fiamma dell’Eurovision.
Pochi giorni prima dell’annullamento, il team di produzione dell’edizione 2020 aveva già iniziato a lavorare da casa al Contest, seguendo le rigide misure di prevenzione del governo olandese. Poco meno di 48 ore dopo l’annuncio, una piccola task force del team di produzione iniziale si è riunita in videochiamata con una domanda in mente: “Senza il contest musicale, come possiamo ancora dare all’Europa quel sentimento eurovisivo, specialmente in questi tempi difficili?”
L’ambizione di onorare i 41 artisti, celebrare ciò che l’Eurovision rappresenta e creare un senso di unità oltre confine in tempi difficili… questi sono diventati gli ingredienti per lo spettacolo del 16 maggio!
Da cosa nasce cosa
Parallelamente, è emersa l’idea di chiedere a tutti i 41 concorrenti di cantare insieme una canzone eurovisiva evergreen. In pochi istanti, è stata scelta la canzone che sembrava adattarsi perfettamente a ciò che stiamo attraversando: Love Shine A Light, dei vincitori inglesi Katrina & The Waves. In combinazione con questa ambizione è nato poi Eurovision: Europe Shine A Light.

Per un calcio d’inizio veloce
L’idea è stata condivisa con le emittenti membri dell’EBU e in pochi giorni oltre 40 emittenti pubbliche si sono iscritte per trasmettere lo spettacolo, quasi tutte in diretta. Nel frattempo, una piccola squadra nella capitale dei media olandese di Hilversum, una città a 30 minuti a est di Amsterdam, ha affrontato la monumentale sfida di produrre un programma televisivo della durata di 2 ore per un vasto pubblico, il tutto mentre molti paesi erano in stato di blocco, parziale o totale.
L’ultimo miglio
In una corsa contro il tempo, ai 41 partecipanti è stato chiesto di fornire filmati dalle loro case e diverse emittenti hanno colto l’occasione per fare tutto il possibile, contribuendo con una performance speciale, un cross-talk o altre aggiunte uniche. La grafica è stata realizzata. È stato prenotato uno studio con spazio sufficiente per facilitare l’allontanamento sociale. Il trio originariamente schierato per presentare l’Eurovision Song Contest 2020, così come l’host online Nikkie De Jager, sono stati preparati per ospitare uno spettacolo molto diverso, sono stati realizzati nuovi costumi, è stata scritta una nuova sceneggiatura.

E il tocco finale
Mancano pochi ore al team di Eurovision: Europe Shine A Light, che sta perfezionando ogni aspetto dello spettacolo. In poco meno di 7 settimane, con l’impegno e la stretta collaborazione con le emittenti di servizio pubblico di tutta Europa e non solo, hanno preparato un commovente momento di solidarietà per il sabato sera.
Eurofan di tutta Europa e Australia, siete pronti?

Articolo tradotto da: Eurovision.tv