Con il nostro season finale di #EuroRewind ci spostiamo a Stoccolma e questa sera vedremo uno degli interval acts più celebri di sempre, “Love Love Peace Peace”.
Nel 2016, Petra Mede e Måns Zelmerlöw (Conduttori del contest quell’anno) ci graziarono nel momento post canzoni con una melodia mirata a descrivere tutti gli elementi necessari per una vittoria eurovisiva in chiave ironica, ma quali sono questi?
Step 1! Get everyone’s attention. A powerful, majestic start. Maybe a battle horn of some kind?
Comincia così “Love Love Peace Peace” con il primo step, quello di fare un inizio imponente, maestoso e magari con un corno da battaglia. Corna da battaglia (o quasi) come quelli utilizzati da Ruslana nella intro di “Wild Dances”, storica canzone che diede per la prima volta il titolo all’Ucraina
Step 2! Drums! There has to be drums! It doesn’t hurt if the drums are played by gorgeous topless men. It’s proven very efficient throughout the years. But, please feel free to try other alternatives. It’s proven very helpful to go the exact opposite way. Use a grandmother!
Finito il primo step, tocca al secondo! Petra infatti racconta come ci debbano essere per forza dei tamburi, non importa se questi vengono suonati da manzi mezzi nudi che solitamente portano buoni risultati ma, non sempre. La citazione infatti tocca l’ultimo posto in finale ottenuto dall’Irlanda con Ryan Dolan, la sua “Only Love Survives” ed i tre ballerini/batteristi a petto nudo presenti sulla scena insieme a lui. L’ultima frase però usa come esempio di alternativa un modo originale di usare un tamburo, tipo darlo ad una vecchietta come fecero gli Zdob si Zdub nel 2005 quando al debutto del loro paese (La Moldavia) raggiunsero la sesta posizione.

Step 3! Show the viewers your country’s ethnic background by using an old traditional folklore instrument that no-one’s heard of before: No, no – in this case, it’s proven much more efficient to not use a young model. Go with an old man instead. A beard helps!
Beh, il folkore ha dimostrato di fare bene all’Eurovision in diverse occasioni, da diversi, ma forse agli eurofans piace di più se presente uno strumento e se tale strumento viene suonato da un vecchietto tipico con magari una barbetta. Questo sembra il caso della Grecia nel 2013 quando i Koza Mostra portarono sul palco un vecchietto (Agathon Iakovidis) che sembra suoni uno strumento tipico ellenico sulle note di “Alcohol is free”.
Step 4! In Eurovision, nothing says winner like a violin. Trust us – bring a violin
Beh una citazione che lascia poco all’immaginazione data la presenza sul palco stessa di Alexander Rybak il quale vince nel 2009 con la sua “Fairytale”. Ci sono stati moltissimi altre entry legate a tale strumento musicale basti pensare alla entry della Serbia e Montenegro del 2004 o quella della Bosnia ed Erzegovina del 2006…fino a tornare indietro quasi nella preistoria sempre con la Norvegia vittoriosa nel 1995 con i Secret Garden e la loro “Nocturne”.

Step 5! The violin, the drums and the kvinnaböske might make it all feel a little bit old fashioned, but this can easily be fixed by adding a DJ who pretends to scratch. In real life of course, this is thirty years old but in Eurovision, it will give your number a contemporary feel
I DJ sono spuntati sul palco eurovisivo maggiormente in tempi recenti anche se negli anni 2000 già alcuni hanno avuto il coraggio di portarli al contest. Da ricordare per esempio l’entry bulgara “DJ, Take Me Away” del 2008 cantata da Deep Zone & Balthazar.
Step 6 – costumes! You need to look memorable, something that the viewers will notice.
Questo step non ha uno spunto ben definitivo, quanto vuole sttolineare come nel contest non esiste dress code di nessun genere ma chi va troppo oltre rischia ogni anno il Barbara Dex Award ricordiamo…

Ma a ben guardare il costume change di Petra e Måns ci riporta a due vincitori storici: Charlotte Perrelli (Svezia 1999) e Dima Bilan (Russia 2008).
Step 7! The song. Everything else might be important, but the song is essential. Let it be about something everyone can connect to. Love works. Peace is also a popular way to go
[Måns]: Yes, peace is good. ABBA actually won the competition with a song about war with Waterloo, but this is not something we recommend
Ultimo step della intro di “Love Love Peace Peace” è quello fondamentale forse? La canzone. Infatti il titolo stesso dell’interval act raccoglie le tematiche più stereotipate per quanto riguarda l’Eurovision Song Contest: Amore e Pace. Måns conclude facendo un accenno agli ABBA i quali vinsero l’Eurovision nel 1974 con una canzone sulla guerra (più o meno).
Love love peace peace
Old women baking bread
Peace peace love love
And a man in a hamster wheel
Il primo ritornello della canzone fa riferimento a due delle più iconiche performance dell’Eurovision song contest ovvero “Party For Everybody” delle Buranovskiye Babushki le quali arrivarono seconde nel 2012. I 3 minuti per loro diventarono iconici grazie al fatto che hanno cucinato dei biscotti al forno sul palco. Per quanto riguarda l’uomo in una ruota da criceti, qui si ritorna al 2014 quando Marija Jaremčuk e la sua Tick Tock furono accompagnate da questo ballerino che correva dentro una ruota che doveva rappresentare un ingranaggio
Love love peace peace
And a burning fake piano
Peace peace love love
And a Russian man on skates
Il secondo ritornello della canzone ci riporta agli opposti della classifica. Da una parte il pianoforte a fuoco, portato dagli austriaci Makemakes nel 2015 con la loro “I am Yours” che purtroppo viene ricordata come uno dei due zeri di quella finale… La seconda citazione invece viene fatta a Dima Bilan e la sua Believe che sul palco di Belgrado nel 2008 fu accompagnata da un violinista (Ritorniamo allo step 4) e dal pattinatore campione olimpico Evgeni Plushenko.
Tanti altri simboli poi vengono citati in modo indiretto. Il far finta di essere innamorati (Danimarca 2010 o ancora di più Azerbaigian 2011), gli sbandieratori sul palco (Carola per la Svezia nel 2006), il key change (elemento onnipresente nelle canzoni svedesi), la neve sul palco (Loreen durante Euphoria nel 2012) e una immancabile donna polacca in costume tipico che fa il burro (Polonia 2014).
Ell & Nikki Carola Loreen
Potevano poi forse mancare gli inconfondibili Lordi?