Torniamo sulla travagliata cancellazione dell’Eurovision Song Contest 2020.
EBU annuncia la cancellazione dell’evento. Fan e Broadcasters lo apprendono via twitter. Questo vuol dire che le TV nazionali non sono state avvisate in anticipo e crea notevole disagio ed imbarazzo tra tutti gli attori coinvolti.
Nell’annuncio EBU non è chiaro se prima di arrivare alla cancellazione sia stato realmente preso in considerazione un suo eventuale rinvio all’autunno 2020. Come già da noi anticipato, San Marino RTV aveva fortemente sostenuto questa posizione.
EBU richiede quindi alle TV nazionali di proporre forme alternative per poter offrire soluzioni alternative ai telespettatori europei, rimasti orfani di Eurovision Song Contest 2020.
La scelta finale ricade su Eurovision: Shine A Light, che si pone come obiettivo quello di celebrare le 41 canzoni. In uno spettacolo di 2 ore realizzato negli studi televisivi olandesi, verrà dato spazio a dei preview delle canzoni, abbinando contributi di partecipanti delle edizioni precedenti.
La risposta delle TV europee arriva alla spicciolata, e ci sembra di capire che anche i fan non siano particolarmente entusiasti.
A questo proposito abbiamo sentito Carlo Romeo, Direttore Generale di San Marino RTV.

L’intervista a Carlo Romeo
Innanzitutto grazie mille per lo spazio che ci ha concesso. Voi di San Marino RTV come avete reagito alla decisione EBU di cancellare Eurovision 2020 e cosa avete proposto?
Carlo Romeo: Noi come San Marino RTV come prima reazione abbiamo respinto l’annullamento e proposto ufficialmente un rinvio ad ottobre. Quando poi ci è stata chiesta una proposta, in alternativa al rinvio abbiamo presentato un format per il 16 maggio. Una trasmissione che faccia anche servizio pubblico, raccontando il problema del coronavirus nel dettaglio paese per paese, proponendo un brano corale che faccia da opening act, confermando la gara, le giurie e il televoto. La direzione era quella di un servizio pubblico, oltre che di uno show, mantenendo però la gara.
Qual’è stata la reazione di EBU alla vostra proposta?
Carlo Romeo: Loro ci rispondono ringraziandoci delle proposte, comunicandoci che da lì a poco avremmo avuto la loro idea di show, che avrebbe trovato alcuni dettagli che anche noi proponevamo. Di li a poco viene annunciato Europe: Shine A Light. Ci sono in effetti alcuni dettagli minori comuni al nostro progetto, ma è stata tolta tutta la parte essenziale di servizio pubblico ed è stata tolta la gara, che come tutti sanno è l’elemento principale dell’appeal televisivo.
Anche RAI ha proposto la gara come immaginata da voi?
Carlo Romeo: In queste settimane il rapporto tra RAI e San Marino RTV è stato di continuo confronto. La RAI ha elaborato una sua proposta che segue l’andamento di servizio pubblico, mantiene la gara e coinvolge il televoto, raccogliendo inoltre fondi benefici per l’emergenza, forti di un’esperienza del programma di successo “Musica che Unisce”. A questo punto anche noi come San Marino RTV sosteniamo il progetto RAI, ritenendolo assolutamente adeguato ai tempi che stiamo vivendo.
Concretamente pensa che “Europe: Shine a Light” sia la proposta migliore che EBU potesse mettere in campo?
Carlo Romeo: È una proposta totalmente inadeguata per i contenuti, per i tempi, per i modi. Dà l’idea di un evento completamente sfuggito di mano. Senza una gara, l’appeal televisivo — come sappiamo tutti — è quasi nullo e non sarà certo un programma del genere per come è stato presentato a dare una idea delle televisioni europee che si muovono insieme in un momento di emergenza come questo.
Le vostre proposte come sono state accolte?
Carlo Romeo: La proposta di respingere la cancellazione e qualsiasi forma di annullamento per un rinvio ad ottobre ha avuto ritorni ottimi da capidelegazione e da artisti e produttori che a questa scadenza lavorano dal luglio scorso. In merito alla proposta del format TV per il 16 maggio, credo che se nelle prossime ore si faranno sentire tutte le voci coinvolte, visto che martedì c’è una importante scadenza EBU su questo, si possa evitare di perdere una occasione unica. Servono coraggio, senso europeo vero e non di facciata, fantasia professionale. Soprattutto coraggio e capacità di affrontare l’emergenza. Non voglio fare nomi, ma i vertici ESC, anzi direi il vertice ESC, sulla cui adeguatezza avevo personalmente già perplessità fondate su episodi precedenti, ha confermato se stesso anche in questa circostanza.
Come giudica la comunicazione EBU intorno alla cancellazione?
Carlo Romeo: Troviamo gravissimo aver appreso la notizia della cancellazione di Eurovision 2020 dai media. Speriamo che chi ha violato le regole ne abbia pesantemente risposto a chi di dovere e non nascondo che ci farebbe piacere avere qualche notizia in merito. Noi ci siamo ritrovati con partner e sponsor che in alcuni casi hanno avuto la notizia prima di noi che facciamo parte di EBU, con le relative immaginabili conseguenze. Scandaloso.
Qualora anche la proposta RAI cadesse nel vuoto cosa farete?
Carlo Romeo: Ovviamente ci auguriamo che il progetto RAI abbia la dovuta attenzione. È un bel progetto, sicuramente più solido del nostro, e sono certo che Francia, Germania, Spagna e tutti gli altri lo prenderanno in considerazione. La Svezia, come anche altri broadcaster, hanno dimostrato coraggio e fantasia per il 16 maggio con le loro iniziative individuali, ma così facendo ne esce a pezzi una idea di Europa televisiva se si è costretti a andare ognuno per conto suo. Noi molto probabilmente aderiremo il 16 maggio a Europe: Shine A Light, e comunque esclusivamente per spirito europeo. Continueremo però a sottolineare ancora una volta la inadeguatezza della proposta così com’è stata presentata. Continueremo, mi auguro non da soli, a sostenere il progetto RAI o anche altri progetti che vadano nella stessa direzione. Il Coronavirus non può e non deve abrogare in questa maniera l’Europa televisiva.
Grazie ancora a Carlo Romeo e chiaramente anche noi ci accodiamo al suo appello perchè EBU possa ritornare sui suoi passi e garantire ai tanti fan una gara “vera” ed un momento di informazione e solidarietà.