Foto: EBU

Eurovision 2023: tutti a criticare l’organizzazione italiana nel 2022. Quella inglese come se la sta cavando?

Di questi tempi nel 2022 potevamo leggere su Twitter commenti infuocati degli eurofan contro la Rai, Torino e la macchina organizzativa italiana. La situazione attuale non è molto diversa, ma non riscontriamo questo accanimento. Come mai?

La domanda è di quelle difficili. Forse assuefazione o forse semplicemente abitudine. O ancora voler cavalcare il cliché che gli “italiani sono un popolo di disorganizzati e casinisti”.

Da un lato non gli si può dare torto (Expo2015 e le Olimpiadi invernali 2026 sono un po’ su questo filone del “caos fino al giorno dell’inaugurazione”), dall’altro c’è da dire che noi italiani siamo bravissimi a farci male da soli, prontissimi all’autocritica (meglio se distruttiva).

C’è una cosa però che viene in aiuto a Rai e Torino: la situazione pandemica 2021/2022. Nel bel mezzo dell’organizzazione italiani si stava ancora con misure restrittive e protocolli che, a torto o a ragione, non permettevano alla Rai una programmazione normale di Eurovision.

La vendita dei biglietti è stata ritardata per via del DPCM che riportava la capienza del Pala Olimpico al 100%, eventi collaterali sono stati in forse fino ad aprile. E l’incertezza che regnava ha fatto posticipare molti degli annunci, facendo coincidere allocation draw con la presentazione del logo e del motto, poi vittime di un leak involontario.

ALLORA gli Eurofan ci avevano detto di essere approssimativi e disorganizzati, proprio per colpa di quegli striscioni apparsi a Torino poche ore prima dell’Allocation Draw.

Ma Liverpool quali attenuanti avrebbe?

Per quale motivo logo e messaggio di Eurovision non sono stati annunciati giorni o settimane fa? E per quale motivo reagire con un “ma guarda che belli” quando invece un anno fa si gridava alla poraccitudine?

E ancora, perché non sentiamo nessuno gridare allo scandalo dopo che BBC aveva annunciato un generico “durante le feste metteremo in vendita i biglietti”. Siamo al 31 gennaio e ancora non si sa nulla? Quale pandemia hanno come scusa gli inglesi?

La verità forse sta altrove e va ricercata nella “grandezza” dell’host broadcaster. Non parliamo di reputazione, ma proprio di organico e gerarchia interna ad un ente televisivo come Rai e BBC. I processi interni sono elefenteschi e ognuno vuole mettere il becco su cose anche di non sua competenza. Questo dilata tempistiche e processi decisionali, con l’unico risultato che a pagarne le conseguenze sono i fan che hanno reso Eurovision un evento globale di queste dimensioni.

Non ci resta che augurare a qualunque paese che non sia un big5 di vincere Eurovision 2023 😂.