Che l’Eurovision Song Contest sia un luogo dove sono promossi pace e condivisione è noto a tutti.
Sappiamo anche come l’Eurovision sia imprescindibilmente legato alla storia dell’Europa, e durante la storia del Contest ci sono stati dei veri e propri momenti storici, grazie a gesti e canzoni di pace e speranza.
Scopriamo assieme alcuni momenti in cui l’Eurovision è stato un vero e proprio portatore di pace e di speranza!
Hallelujah to the world
Alla fine dello scorso millennio il mondo era in guerra, e questa era più vicina che mai alle nostre “tiepide case”. Nel cuore d’Europa, nei vicini Balcani, era in corso da anni la guerra di Yugoslavia. All’Eurovision 1999, dopo la vittoria della Svezia di Charlotte Perrelli, succede qualcosa di particolarmente importante ed emozionante. Tutti i partecipanti salgono sul palco ed intonano la canzone Hallelujah, brano israeliano vincitore nel 1979, come tributo alle vittime della guerra. Questo forse è uno dei momenti maggior in cui l’Eurovision si è apertamente fatto portatore di un importante messaggio di pace.
Hallelujah al mondo
Dall testo, tradotto, della canzone Hallelujah
Hallelujah, tutti canterannno
e le grandi campane
faranno eco con il loro suono
and con noi anche loro canteranno Hallelujah!
Ci dev’essere un altro modo!
“There Must Be Another Way” è la canzone che Noa e Mira Awad (entrambe israeliane ma di differente etnia, ebraica ed araba) hanno portato all’Eurovision Song Contest nel 2009 (16sima in finale). La canzone è cantata in ebraico, arabo e inglese. Il brano è davvero forte, e parla di come nella guerra entrambi le parti soffrano, e di come questa sofferenza possa avvicinarci ed unirci, facendoci scoprire di avere un’umanità in comune. La partecipazione della cantante Awad fu contestata in patria, poiché secondo la popolazione araba locale poteva dare la falsa impressione di una irreale coesistenza tra i due popoli, nascondendo i morti della popolazione palestinese sulla striscia di Gaza. La Awad rispose alle critiche semplicemente dicendo: “Non vogliamo rappresentare nessuna situazione esistente… vogliamo mostrare una situazione che noi crediamo possibile se facciamo gli sforzi necessari“. Purtroppo la situazione ad oggi non è stata ancora risolta, anche se noi continuiamo a credere e speriamo ancora che ci sia un’altra modo per convivere serenamente assieme.
Un giorno arriverà
There Must be another way
e la paura svanirà
nei tuoi occhi hai la determinazione
che ci sia una possibilità
da portare avanti
per tutto il tempo che ci vorrà
Germany 12 points!
Un’altro momento importante è avvenuto nel 1982. La Germania stravince con un brano sulla pace cantata da una giovanissima ragazza, Nicole. La Germania riceve i famosi 12 punti da moltissimi paesi, ma quelli più memorabili, ricordati dopo tanti anni anche dalla cantante stessa, furono quelli di Israele.
Un piccolo raggio di sole, un mare di letizia
Ein Bisschen Frieden
per lavare via tutte le lacrime di tristezza
una piccola speranza, una piccola preghiera
Un pò di pace, per il nostro domani
La canzone è un grido di speranza per un mondo migliore e soprattutto in pace. Poco meno di quarant’anni erano passati dalla fine della Seconda Guerra Mondiale, ma il mondo ne era ancora scosso; in molte zone d’Europa e del mondo sembrava che la lezione di tale guerra non fosse stata recepita come monito per ripudiare tutte le guerre (proprio in quei giorni, ad esempio, scoppiò la guerra della Falkland. In un mondo ancora diviso, arrivano per la Germania gli storicamente simbolici 12 punti da Israele, come a dire che la pace e il perdono sono la via da seguire.
Pace fra le religioni
Un altro tema molto importante toccato all’Eurovision è la religione. Ci sono stati, ad esempio, paesi musulmani che non hanno partecipato dichiarando apertamente il motivo: la presenza di Israele nel Contest. Nel 1991 succede però qualcosa di inaspettato e bello. Israele dà i propri 12 punti alla Francia, quell’anno rappresentata da Amina Annabi, francese di origine tunisine e musulmana. Dopo la proclamazione dei punti, la cantante si alza dal proprio tavolo e va ad abbracciare i rappresentanti israeliani. Un bel momento molto simbolico dove i due rappresentanti si scambiano un sincero abbraccio. Un momento forse secondario, ma molto significativo di come si possa stare bene assieme aldilà delle proprie differenze religiose…
Unite, Unite Europe!
La nostra ultima vittoria risaliva al 1990 con Toto Cutugno. Cutugno canta una canzone di pace e di unione, dove diverse nazioni possano celebrare assieme sotto la stessa bandiera, quella dell‘Unione Europea che da lì a pochi anni sarebbe stata fondata. Un bel messaggio di condivisione, che Toto canta con trasporto e convinzione.
E per te, donna senza frontiere
Insieme
Per te, sotto le stesse bandiere
Io e te, sotto lo stesso cielo
Insieme, unite, unite, Europe
Tutto il dolore del mondo
“Sva bol svijeta” (tutto il dolore del mondo) è la canzone che Fazla cantò all’Eurovision 1993. Il testo parla apertamente della guerra che attanagliava la Bosnia proprio in quel periodo. Nonostante il forte ed importante messaggio, e le difficoltà incontrate dal cantante ed il resto della band che lo accompagnava per partecipare, la canzone si classificò soltanto 16ª con soli 27 punti, e un solo 12 punti assegnati dalla Turchia.
Stasera tutto il dolore del mondo è in Bosnia
Sva bol svijeta
Resto per sconfiggere la paura
Non temo di restare difronte ad un muro
Posso cantare, posso vincere