Circa due settimane fa, dopo la pubblicazione dell’articolo riguardante la storia della Bosnia Erzegovina all’Eurovision, siamo riusciti a metterci in contatto con la splendida Dalal Midhat-Talakić.
Ricorderete sicuramente l’ultima partecipazione bosniaca al concorso, quando nel 2016 Dalal, Deen, Ana Rucner e Jala deliziavano l’Europa con il brano “Ljubav Je”. La cantante bosniaca di origini sudanesi ci ha concesso con piacere un’intervista.

L’intervista
Iniziamo parlando di Eurovision 2016. Com’è stato il processo di selezione interna? Come è stata scelta la canzone?
Mentre stavamo registrando i nostri album ci siamo imbattuti in una grande canzone che sembrava adatta all’Eurovision. Quindi abbiamo proposto l’idea alla nostra TV nazionale – BHRT. Il resto lo sapete già, è storia.
Puoi raccontarci qualcosa su come hai vissuto il concorso, quali sono state le tue emozioni e soprattutto com’è stato dividere il palco con 4 artisti?
L’Eurovision è il più grande festival di musica al mondo, tutto era molto professionale. Il palco era fantastico. Sembrava di vivere un sogno, esibirsi sullo stesso palco, fianco a fianco con Justin Timberlake e le star dell’Eurovision. Sono anche molto orgogliosa della nostra canzone e performance. Abbiamo cercato di parlare dell’umanità facendo riferimento alla crisi migratoria europea. Purtroppo non è ancora finita. Molte persone non capivano il “filo spinato” e le “coperte di alluminio”, dicendo che la politica non ha nulla a che fare con l’Eurovision. Abbiamo parlato dell’amore, fin dall’inizio perché una volta eravamo rifugiati, e se la nostra esibizione fosse la ragione per cui non avessimo potuto avanzare alla finale, beh, l’avremmo fatto di nuovo.

Come è stata la tua esperienza nella registrazione del video della canzone per l’Eurovision nella biblioteca nazionale di Sarajevo. Quali emozioni ti ha dato un posto così simbolico per il tuo paese?
In realtà è stata una nostra idea, perché fu bruciata durante la guerra quando la nostra capitale era sotto assedio. La biblioteca è stata ricostruita e riaperta 22 anni dopo, nel 2014. Siamo stati i primi rappresentanti della Bosnia Erzegovina dopo la riapertura, il paese è tornato dopo tre anni di assenza, come la fenice dalle ceneri.
Letteralmente, il nostro progetto è stato interamente finanziato privatamente, per poco non siamo andati in finale quell’anno, ma abbiamo avuto un grande aiuto dell’autore Almir Ajanovic e della sua società di produzione che hanno garantito per noi. Quattro anni dopo purtroppo, nulla è cambiato.
Quali ricordi ti porti dentro di quell’Eurovision? Cosa ti è piaciuto di più e cosa di meno? Ti ricordi qualche canzone? Quale ti è piaciuta di più?
Eravamo molto contenti per il fatto che l’Eurovision di quell’anno fosse a Stoccolma in Svezia, perché lì vivono molti bosniaci. Ricordo tutte le canzoni, ma tutti i problemi con il finanziamento ci ha impedito di godere appieno dell’evento. Mi è piaciuto tutto dell’Eurovision quell’anno e ho adorato la canzone “If love was a crime” di Poli Genova dalla Bulgaria.
L’Eurovision ti ha cambiato la vita? Cosa hai fatto dopo?
È un grande onore essere scelta per rappresentare il tuo paese nel più grande concorso musicale del mondo. L’Eurovision è sempre il sogno più grande per un musicista. Siamo diventati visibili a livello internazionale, ho registrato il mio primo singolo in lingua inglese dedicato alla sensibilizzazione sulla donazione di organi e sul programma di trapianti in Bosnia Erzegovina. I cantautori tedeschi Toni Cottura, Jason Anousheh e Torsten Abrolat hanno scritto la canzone, mentre Studio Tempo – anche dietro “Ljubav Je”, l’ha prodotta. Ho anche pubblicato un nuovo singolo in lingua bosniaca, “Instant” a Novembre 2019.
Hai programmi per il futuro?
Ho molti progetti, stavo per finire il mio album da solista, sfortunatamente è tutto rinviato a causa della situazione con Covid-19.
La tua carriera è iniziata presto, hai ancora qualche sogno professionale da realizzare?
Io sono una sognatrice. Ho ancora molto da dire!
La Bosnia ed Erzegovina dovrebbe tornare all’Eurovision? Vorresti rappresentare di nuovo il paese?
Spero davvero che la Bosnia ed Erzegovina torni molto presto. Mai dire mai, per quanto mi riguarda penso che un Eurovision nella vita sia sufficiente. Forse come parte di un team o autrice potrei accettare.
Vuoi dire qualcosa ai nostri followers?
Rimanete a casa, rimanete al sicuro, ascoltate le bellissime canzoni dell’ESC 2020, supportate tutti gli artisti e condividete l’amore. Baci e abbracci da Sarajevo.
Grazie Dalal, per la tua disponibilità e per la tua chiarezza, sei stata fantastica!