Abbiamo raggiunto lo studio di design Montinaro dell’artista e scenografa Francesca Montinaro, che ha progettato il grande ed ambizioso palco per l’Eurovision 2022. Ecco la nostra intervista.

L’intervista 💬
Come siete stati contattati dalla Rai? O comunque come siete entrati in contatto con la rete in merito all’Eurovision?
La mia carriera è piena di pietre miliari della tv italiana, dalle Invasioni Barbariche a Vieni via con me fino a due edizioni di Sanremo 2013 e 2019. Per comprendere l’innovazione portata dal mio lavoro basta pensare alla spettacolarizzazione della scala sanremese come macchina scenica.
Prima del 2013 le scale erano solo gradini che riempivano l’inquadratura. Questa invenzione è poi stata utilizzata anche nelle successive edizioni. La mia poetica progettuale è simile a quella del prestigiatore: realizzare trucchi potenti con cui sorprendere l’osservatore.
L’apparizione dal nulla della grande scala di Sanremo2013 suscitò dal vero una standing ovation del teatro Ariston per lo stupore generato.
Ecco, immagino che questa sia la ragione per la quale sono stata chiamata a partecipare alla competizione internazionale per il concept design dell’edizione ESC2022. La gara è stata indetta da Rai e EBU e che ha portato a realizzare il palco che vedrete a maggio: the Sun within, il mio progetto.
Per creare il palco per l’Eurovision 2022 vi siete ispirati anche ad altri palchi visti nelle precedenti edizioni? Se sì, quali?
Il brief di gara per l’Eurovision 2022 era rappresentare la bellezza italiana con un segno di forte identità. Il nostro palco sarà questo. L’ispirazione viene dall’essere cresciuti protagonisti ed attori di paesaggi unici al mondo. Ma con una consapevolezza in più, per un anno abbiamo goduto delle nostre città monumentali.
Qualora non vi foste ispirati ad altri palchi Eurovisivi, ci sono altri palchi/strutture/creazioni che vi hanno ispirato?
L’ispirazione viene sempre da un’esperienza fisica o mentale. Durante il lockdown lo è stato camminare nel silenzio e nella nudità delle piazze romane spogliate dal caos – io vivo e lavoro a Roma – era struggente, ammaliante, sensuale. Lo stage sarà questo, il luogo della monumentalità in cui ogni performer si esprimerà con la musica, con la luce e con lo spazio creando bellezza e visto il momento drammatico che stiamo vivendo, esprimerà unione. Inoltre lo stage sarà circondato dall’acqua che rappresenta il mediterraneo.
Quali differenze ci sono secondo voi, tra il progettare un palco per Sanremo ed uno per l’Eurovision?
Prima di dirti le differenze ti dirò cosa hanno in comune: me! Io sono la prima donna scenografa ad aver fatto Sanremo ed ora a ESC subentro ad una lunga fila di uomini 😉
Sanremo è Sanremo, è come un mantra a cui non possiamo rinunciare. E poi io sono stata la prima donna a farne le scene, ho strapazzato quel palco proprio insieme a Duccio Forzano e mi sono divertita molto. Ma a causa dei vincoli di spazio, è molto difficile da progettare.
L’Eurovision Song Contest è il mondo, ha altre proporzioni fisiche, il PalaOlimpico che ci ospita è un palazzetto dello sport. Con la stessa proporzione si arriva al numero di persone coinvolte per realizzare lo show. Per fortuna tutte di alto profilo. Bisogna avere molta esperienza di lavoro in team. Essere capaci di sangue freddo e lucidità per affrontare ogni fase di lavoro. In tal senso il mio atelier è formato da collaboratori molto capaci e affiatati con cui lavoro da anni, molto competenti ma anche pronti a ridere.
La complessità dello show è tale che abbiamo i due registi di tv più bravi del panorama italiano Duccio forzano e Cristian Biondani, mentre per il Sole cinetico collaboro con il direttore della fotografia Mario Catapano. Insomma è molto stimolante lavorare con i migliori, e sono anche dei cari amici.
Perché avete scelto proprio il sole, l’acqua e i giardini all’italiana come temi per il palcoscenico e non altri elementi che potessero rappresentare l’Italia?
Qualunque scelta dovessimo fare per rappresentarla, ci costringerebbe a lasciar fuori qualcosa di altrettanto imprescindibile. Nascere in Italia significa spalancare gli occhi sulla bellezza e nutrirsi di essa in ogni sua forma.
Adagiati sul Mediterraneo abbiamo visto normanni, arabi, greci, galli e barbari attraversare le nostre terre contribuendo a trasformarci in ciò che siamo oggi. Riottosi alle regole ma creativi, passionali ma fedeli, con la testa in aria ma le radici ben salde. Questo è il nostro modo di stare al mondo. Potevamo accontentarci di vivere nel paese più bello del mondo, ma gli artisti e i creatori italiani hanno voluto aggiungere la meraviglia alla bellezza. Le opere monumentali, l’urbanistica, l’architettura: opere dell’uomo in grado di esaltare la bellezza naturale del nostro paese. Siamo una perfetta alchimia tra natura e cultura.
Nel mio progetto per Eurovision Song Contest 2022 ho riportato l’essenza del nostro essere italiani a tre elementi, che potremmo definire alchemici, che hanno contribuito a creare le meraviglie di cui siamo circondati: il sole, l’acqua, la terra. Un sole cinetico domina il palco perché il Sole siamo noi. Noi siamo quelli con il sole dentro.

Grazie mille alla creatrice Francesca Montinaro per la cortese intervista e la disponibilità, e complimenti a lei ed al suo omonimo studio di design per il lavoro fatto per rendere l’Eurovision 2022 un’edizione unica!