©️ Fabrizio Cestari

Intervista | Luca Tommassini, Art Director di San Marino 2020 e 2021

Senhit avrebbe dovuto rappresentare San Marino all’Eurovision Song Contest 2020 e la vedremo di nuovo sul palco di Rotterdam nel 2021. Nel suo team c’è però un nome molto noto al pubblico italiano: Luca Tommassini.

Il curriculum di Luca parla da solo. Ballerino, coreografo, direttore artistico. Ha lavorato con grandi nomi della musica italiana ed internazionale: Madonna, Geri Halliwell, Giorgia, Elisa, Laura Pausini. Solo per citarne alcuni.

Indimenticabile il lavoro che ha fatto anche in TV. Dividendosi tra gli show di Lorella Cuccarini prima e poi la fortunata collaborazione ad X Factor ed Amici.

Lo abbiamo incontrato per voi per parlare di Senhit, Eurovision e molto altro.

L’intervista 💬

Come è avvenuto l’incontro con Senhit?

È stata lei a cercarmi a Roma. Abbiamo iniziato a lavorare ad un videoclip (Darkroom, ndr) e poi mi ha chiesto di collaborare all’avventura dell’Eurovision Song Contest. Erano anni che ci andavo vicino, mi avevano contattato artisti italiani ed internazionali e ora finalmente ho potuto metterci le mani.

Ammetto che questo periodo con il Covid-19 mi ha messo alla prova. Abbiamo dovuto reinventarci da remoto e siamo riusciti comunque a fare delle cose belle come la Freaky Dance. Però la voglia di poter finalmente salire su quel palco è davvero tanta.

Come sono nate le scelte musicali e di immagine con Senhit?

Innanzitutto devo dire che l’ho conquistata anche senza conoscerla. Io sono un po’ matto e l’ho letteralmente travolta. Lei altrettanto matta mi ha dato carta bianca.

I risultati migliori li stiamo raggiungendo ora che ho imparato a conoscerla meglio e metto in scena LEI. Sono contento quando riesco a mescolare le mie idee con la personalità dell’artista.

Non sono un tecnico. Sono un creativo, dormo con un post-it sul comodino. Mi sveglio con l’idea e devo scriverla al volo. Improvviso molto e a farne le spese è la mia assistente Daniela, che è mia vittima da anni. Io non mi fermo davanti agli ostacoli, voglio fare tutto anche se spesso mi scontro con budget molto diversi da quelli che ho in mente.

Cosa avevi in mente per il palco di Rotterdam? Possiamo dirlo?

Avevo scritto un film. Ad ogni passaggio cambiava la scenografia. C’erano molti tributi a cose del passato. Ma non posso dirti di più perché era una trovata furba che mi piace molto e magari la uso anche per il prossimo anno. Quello che è certo è che bisogna osare, si hanno 3 minuti a disposizione e bisogna farsi notare, invogliare lo spettatore a vedere il live e seguire l’artista.

Il palco dell’Eurovision mi stuzzica da anni, da quando ho lavorato agli MTV Europe Music Awards 2008. L’Eurovision Song Contest è un passo davanti a tutti in termine di spettacolo ed è una grandissima sfida far parte di questa famiglia.

Hai già qualche idea per il 2021?

In verità ci siamo messi a lavorare sul 2021 proprio ora. Abbiamo allargato la squadra e siamo impegnati a trovare la canzone giusta, probabilmente un uptempo, e poi ad un EP.

Puoi raccontarci qualcosa di più sul #FreakyTripToRotterdam?

L’idea è della Panini, la casa discografica di Senhit. Siamo partiti da una lista di 300 canzoni che poi abbiamo ristretto a 12. Tutte le canzoni del passato sono state scelte perché Freaky. Non ci interessava fare delle cover dei vincitori, bensì concentrarci su canzoni che hanno avuto più o meno successo ma che bene si inserissero nel nostro percorso.

Con Luca Scarpa e Christian Rigano stiamo lavorando per fare ogni volta dei viaggi alternativi. Arrangiamenti diversi e originali. Tributi ad icone dello spettacolo, della moda, della TV e del cinema. Vogliamo far passare dei messaggi a volte anche scomodi e sostenere chi è meno visibile.

Ammetto che ogni volta alzo l’asticella. Sopratutto con la casa discografica. Già ora mi chiedevano di fare tutto in remoto e invece li ho costretti a fare i video dal vivo.

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Prima di lavorare con Senhit, conoscevi e seguivi l’ESC?

Avendo lavorato all’estero è ovvio che avessi già curiosato. In Italia non era per nulla conosciuto, ma ad esempio nel Regno Unito era un evento conosciuto e rispettato da tutti. E chiaramente mi ha incuriosito.

L’Eurovision è un evento che non si è arreso al tempo e ha saputo rinnovarsi. Ha iniziato a correre e non si è più fermato. Secondo me si è dato un nuovo look e ora rappresenta al meglio quanto di moderno e contemporaneo abbiamo sulla scena musicale europea.

Poi figuratevi io, sento il bisogno di TV e di creare gruppi di ascolto, ed Eurovision vive dei propri fan che si incontrano e lo guardano assieme dal vivo al bar o in casa.

Domanda scomoda: Eurovision o Sanremo?

Sanremo è classico ed è davvero difficile fare qualcosa di diverso. Io ci ho provato con Simona Ventura (nel 2004).

Il problema è che li c’è un pubblico vecchio. E finché gli ascolti sono buoni tutto va bene. Ci si limita ad imitare quello che è stato, senza mai avere il coraggio di innovare veramente.

Posso solo dire che a Sanremo io dedicherei tanto tanto amore.

Se mi dici Eurovision invece io ti dico che è qualcosa di bello da vedere.

Quanto delle tue precedenti esperienze con cantanti o in TV (X-Factor, Amici) ti porti all’Eurovision?

Io porto con me tutto il bagaglio che ho accumulato in tanti anni di carriera. E mi sfido a fare sempre meglio.

Non mi accontento mai, anche con il rischio di sembrare pazzo.

Ad esempio Geri Halliwell ai Brit Awards 2000 mi chiese di stupire tutti. Sapeva che ci sarebbero state anche le Spice Girls e Ricky Martin. Ma lei voleva le prime pagine dei giornali britanniche.

A me venne una idea geniale: due gambe giganti e Geri che usciva da una… ecco… vagina gigante. Come andò a finire lo sapete dalle prime pagine dei quotidiani.

Sei mai stato contattato da altri artisti italiani che hanno partecipato all’Eurovision?

Più di una volta. Emma Marrone mi cercò, ma io avevo già dei contratti in essere e non potevo liberarmi.

Purtroppo gli artisti italiani mi vengono a cercare a febbraio, con la speranza di mettere insieme una performance sul palco dell’Eurovision in appena poche settimane.

Umanamente non è possibile. Questo è un evento che richiede parecchi mesi di preparazione. E infatti Senhit me lo ha chiesto con un anno di anticipo. *ride*

Sicuramente mi piacerebbe lavorare per l’Italia, ma intanto mi godo questo lavoro con San Marino. Io sono sempre stato per i più piccoli e fragili.

Ci sono artisti italiani o internazionali con cui vorresti lavorare?

Il primo nome che mi viene in mente è Mina. Ci siamo andati vicini un paio di volte e sono sicuro che prima o poi succederà.

Un cantante che mi emoziona molto è Ultimo.

E spero che la collaborazione con Laura Pausini continui ancora a lungo. Sono la persona più felice del mondo quando lavoro con lei.

Poi chiaramente a me piace molto anche far nascere e crescere dei nuovi talenti.

C’è un format TV nuovo a cui vorresti lavorare?

Guarda ce ne sono davvero tanti e a me la TV piace molto. Però non voglio sbilanciarmi perché ci ascoltano in tanti ed è un attimo che me lo fregano.

Vuoi mandare un messaggio ai nostri lettori?

Ho già detto davvero tanto. Vi chiedo però di continuare a sostenerci perché qui non ci regala niente nessuno. Abbiamo ancora tanto da darvi e abbiamo bisogno di voi.

Grazie Luca per l’intervista e buon lavoro per i prossimi mesi!

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