Come ogni anno a Vienna si tiene il Life Ball, una grande manifestazione benefica che vede salire sul palco le star eurovisive austriache.
Cos’è il LIFE BALL?
Il Life Ball nasce nel 1993 a Vienna come evento per raccogliere fondi da destinare alla fondazione AIDS LIFE (ora LIFE+). Questa fondazione si occupa da 25 anni di creare informazione sui temi della sieropositività (HIV+/AIDS) e di promuovere progetti di prevenzione e di inclusione sociale.
L’evento si è sempre presentato legato al mondo della moda, creando un tutt’uno tra show e red carpet. Le creazioni di grandi stilisti come John Galliano, Jean Paul Gaultier, Vivienne Westwood hanno colorato le sfilate ed esibizioni di artisti del calibro di Kylie Minogue, Grace Jones, Liza Minnelli e Katy Perry.
Non solo star della musica, del cinema e della moda. Anche personaggi politici di spicco e attivisti lgbti hanno arricchito questa manifestazione con i loro discorsi di uguaglianza e speranza.

Quale legame c’è tra Eurovision Song Contest e LIFE BALL?
Come detto in precedenza il LIFE BALL è di fatto il più grande evento austriaco dopo il Concerto di Capodanno della Wiener Philharmoniker. Questo vuol dire che tutte le più grandi star televisive e musicali non possono mancare, e chiaramente questo vuol dire Eurovision Song Contest.
Conchita Wurst è la madrina e presentatrice dell’evento da ormai 3 anni, e prima ha calcato il palco in veste di ospite musicale. Oltre a lei tutti i rappresentanti austriaci degli ultimi anni (Zoë, Nathan Trent, Cesár Sampson, etc.) hanno trovato uno spazio nel grande spettacolo di gala.

LIFE BALL 2019: cosa vi siete persi?
L’edizione 2019 si è aperta con il consueto red carpet, quest’anno presentato da una nostra vecchia conoscenza: Alice Tumler. (Già presentatrice dell’Eurovision Song Contest 2015 di Vienna insieme a Mirjam Weichselbraun e Arabella Kiesbauer).
Nella parata di stars con outfit originali, colorati e stravaganti abbiamo intravisto Cesár Sampson, che aveva fatto parlare di sé ad Eurovision 2018 per la presunta assenza di mutande durante la sua performance (e tutte le speculazioni volpine che ne sono seguite). Questa volta gli è stato chiesto di confermare se le indossava, mostrandole in diretta mondiale. Ebbene sì c’erano, avevano delle stampe di patatine fritte. Noi ovviamente non approviamo.
Lo show si apre sotto un grande tendone. Il tendone di un circo. E ci accoglie un clown un po’ macabro, che chiaramente si ispira ad IT di Stephen King.

“I Pagliacci” del Leoncavallo precedono una sfilata di giganti, nani, ballerine e acrobati del Circo Roncalli. Guidati da un impresario di nome Conchita Wurst.
Lo spettacolo si è sviluppato ripercorrendo la trama de “il mago di Oz” ed i protagonisti hanno dovuto uno alla volta recuperare i 6 mattoni colorati che compongono la bandiera arcobaleno.
Nel corso dello spettacolo si sono esibite Keala Settle (con la sua This is me da the Greatest Showman), Conchita Wurst, Alaska Thunderfuck e molti altri.
Si sono susseguiti i messaggi video di RuPaul, Billy Porter (Pose) e Bill Clinton.
Lo show ci ha regalato tante emozioni. A me è sembrato semplicemente pazzeska l’esibizione dei Broadway Bares, una sorta di numero del Crazy Horse ma in salsa newyorkese che raccoglie fondi per la lotta all’AIDS.

Potete recuperare la registrazione integrale della serata sul sito della tv austriaca ORF TVthek.
Questa è stata (sfortunatamente) l’ultima edizione organizzata. Gery Keszler, lo storico organizzatore, ha confermato che senza degli sponsor l’evento non è più economicamente sostenibile. Chissà se a breve si riesca a mettere riparo alla situazione e a garantire una nuova edizione 2020.
La campagna KNOW YOUR STATUS
Nel nostro piccolo vogliamo portare la vostra attenzione su un tema molto importante: KNOW YOUR STATUS.
Il primo passo per controllare la trasmissione del virus HIV è quella di essere informati sul proprio stato di salute. Fare un esame e scoprire il proprio stato è il modo migliore per vivere una vita sessuale serena. Basta un test anonimo in uno dei tanti centri specializzati in Italia (http://www.uniticontrolaids.it/aids-ist/test/dove.aspx) o all’Estero. Io vi consiglio di fare questo test regolarmente (ogni 6 mesi) e di combinarlo ad un test sulle malattie sessualmente trasmissibili (IST/STDs).
La campagna di LIFE+ non si limita solo a promuovere la prevenzione ma anche a smettere di stigmatizzare e discriminare le persone sieropositive.
Se non fossi stato abbastanza convincente, credo che François Sagat avrà molti buoni argomenti per esserlo più di me.