Secondo appuntamento con la rubrica più phrocia dell’estate: l’Onda Pride – i momenti LGBT dell’Eurovision.
Israele 1998/2011
VIVA, VIVA, VIVA LA DIVA!
No, non stiamo parlando di Valeria Marini, ma la diva indiscussa dell’Eurovision: Dana International. Sì, il nome fa molto Mr. Worldwide, ma Dana non è certo entrata nei cuori degli eurofan per questo. Nel 1998, Dana ha portato alla vittoria Israele con una canzone diventata iconica, segnando la prima vittoria di una persona transessuale al concorso canoro.
Dana poi si ripresentò anche nel 2011, ma il destino fu nettamente più crudele (ma anche lei ci mise del suo) e non passò nemmeno in finale.
La nostra diva è stata protagonista anche durante l’ultima edizione israeliana (2019) di un momento LGBT friendly. Durante la sua esibizione come interval act una kiss camera ha visto andare in eurovisione diversi baci omosessuali. Cosa non gradita da alcuni paesi, che infatti hanno oscurato o completamente tagliato la scena. Noi ce li ricorderemo e non ci andremo in vacanza.
Belgio 1959/1961
Visto che siamo sulla scia dei vecchi ricordi, sarebbe giusto ricordare quella che rappresenta la prima esibizione LGBT della storia del concorso. Stiamo parlando ovviamente del Belgio 1959/1961. Bob Benny è infatti la prima persona dichiaratamente omosessuale a far parte del concorso. Ancora una volta il paese si dimostra precursore delle cause LGBT.
Dive All-time
Abbiamo iniziato a parlare di una diva, quindi forse è giunto il momento di fare una carrellata di dive europee che hanno fatto gridare tutti “YAAAAASSS! KWEEEEN!”
Si tratta di un ampio argomento, magari ci occuperemo in futuro in maniera più appropriata, ora ci limitiamo a dare qualche esempio. Da Svetlana Loboda a Elena Gheorghe, da Ani Lorak a Iveta Mukuchyan, tutte hanno mandato in subbuglio etero e gayz (e chiaramente non per gli stessi motivi, ma che ve lo dico a fare).
Eleni Foureira è forse quella più amata ultimamente dagli eurofan, ma personalmente, il mio cuore appartiene a Ivi Adamou, con le sue movenze da Magalli sotto acidi, una dizione da far invidia a Luca Giurato, nonché delle doti vocali da far impallidire Madonna, ha conquistato il mio debole cuore balcanico. Se non ha fatto gridare anche voi YAAAAS!, evidentemente siete omofobi fino al midollo.
Ucraina 2007
Transessuali, gay, dive omosessualizzatrici…Beh, ci manca solo una drag!
Era il 2007 quando Verka Serduchka, vestita da disco ball anni 80, decise di far ballare l’Europa a ritmo di Dancing Lasha Tumbai. Tutt’ora uno dei personaggi più amati del contest, Verka è riuscita a portare a casa un ottimo risultato, nonché a sdoganare un’arte, quella drag, poco conosciuta (soprattutto nei paesi dell’Est, tra cui l’Ucraina per l’appunto).
E se Verka vi affascina e la volete “indossare” e fare del bene all’Ucraina, noi vi consigliamo la nostra t-shirt benefica “Tanzen”. La potete comprare qui.
Finisce qua anche la seconda rassegna delle esibizioni e momenti gay friendly dell’Eurovision, ma questa continuerà la prossima settimana con altri coloratissimi momenti.
Se però non vi dovessero bastare…l’account ufficiale di Eurovision su YouTube ha creato un “mixtape” PAZZESKO!
Ed anche noi su Spotify ci siamo dati da fare, con una playlist tutta da gustare.
Appuntamento a settimana prossima con altri gustosissimi contenuti arcobaleno di Eurovision.