Nella conferenza stampa di oggi 5 marzo da Sanremo si parla ancora degli ascolti tv.
Come da abitudine è il primo argomento trattato.
Ieri sera gli italiani che hanno guardato la prima parte del Festival sono stati 10.596.000 (pari al 42.4%), mentre la seconda, dalle 23:53 alle 1:59, ha incassato 4.369.000 spettatori (pari al 50.6%).
In termine di percentuale auditel vediamo una leggera crescita rispetto alla serata di martedì, ma parecchio al di sotto del 54,5% raggiunto lo scorso anno.
Il trend calante per Amadeus and co. non sembra quindi invertirsi.

Anche oggi tocca al direttore di RaiUno Stefano Coletta aprire le danze.
C’è grande contentezza per questo racconto così vario che al centro aveva la contaminazione. Gli ascolti dicono che il Festival è vivo, con tutto quello che ci siamo detti. La prima parte al 42.41%, la seconda quasi 51%. Questa progressione risponde ad un inferiore concorrenza del calcio. La trasmigrazione verso il calcio anche ieri era comunque presente, nella prima parte c’erano 3.5 punti legati al calcio.
Stefano Coletta
Oggi grande attenzione è andata anche ai risultati su Raiplay dove si vedono numeri davvero importanti per le esibizioni di Achille Lauro ed Elodie. Mi domando come mai?
Amadeus è invece molto contento di come stanno andando le cose.
Dobbiamo dirci le cose come stanno e capire che questa è una forte rottura. In una situazione come questa e in cui il mondo è cambiato, il Festival che pensavamo era di assoluto cambiamento, non di timido cambiamento. Per me i dati che ha fornito il direttore sono al di là delle nostre più rosee previsioni, non pensavamo nemmeno che accadesse questo e invece i giovani si sono riversati su Rai1. Ci sono numeri da tv anche sulla piattaforma.
Amadeus
O qui siamo scemi noi o non si capisce come invece sia stato tutto presentato in modo trionfale, come il Festival della Rinascita, e oggi tutti a fare salti di gioia con dati inferiori al 2020.
Dalla stampa, nello specifico da Luca Dondoni de La Stampa, una osservazione molto condivisibile sui tempi eccessivamente dilatati della serata. E una richiesta nemmeno troppo nascosta di mettere come ora massima per chiudere le puntate nel 2022 al massimo alla 1:00.
Amadeus non scarta l’idea di eliminare il PrimaFestival.
Partire subito dopo il Tg per accorciare è un’idea che si può prendere in considerazione.
Amadeus
Coletta invece preferisce arrampicarsi sugli specchi senza sbilanciarsi troppo.
Sicuramente forse, soprattutto con le ultime edizioni, avendo investito sul cambiamento epocale della musica da proporre, si può ripensare a una scaletta più stringente. Ma voglio ricordare che negli anni ’80 e ’90 quando arrivava Sanremo c’era anche un’attesa del Dopofestival e la notte era data per certa. Non ho la certezza che una scaletta ridotta possa premiare la narrazione, secondo me il Festival ha sempre avuto la quota notturna. Non ho un’idea di una competizione secca che chiuda entro la mezzanotte, il dato di ieri dimostra anche che poi la fruizione c’è stata. Ho pensato che l’idea di partire direttamente dopo il Tg1 la percorrerei.
Stefano Coletta
In sostanza non c’è una idea precisa e la pressione degli sponsor (quali?) per allungare il brodo è sempre enorme.
La chiusura di Amadeus la dice lunghissima…
Alle 2 di notte c’erano comunque 5 milioni di spettatori
Amadeus
Ci sembra di capire che ritmo e durata del Festival siano un monolite intoccabile per qualunque direttore di rete o direttore artistico.